Il consorzio Orafo di Arezzo

L'oro di Arezzo

Il Consorzio Produttori Orafi Aretini nasce nel 1981 e raggiunge negli ultimi anni dello scorso secolo una propria precisa collocazione all’interno della realtà orafa aretina e quindi internazionale. In questo articolo vediamo insieme come nasce il distretto orafo aretino e come l’attività di promozione del consorzio abbia dato una spinta all’intero settore fino agli ultimi anni del 900.

Luglio 1981 / 2019

L’attività del Consorzio Produttori Orafi Aretini  viene avviata nel Luglio del 1981, sulla spinta del Centro Affari e Promozioni Di Arezzo.  La modernità della città di Arezzo è data da una felice convivenza tra una vocazione industriale e artigianale di grande rilievo e il culto del suo passato storico artistico e culturale.

Dopo oltre 30 anni di attività l’ente chiude le sue attività a seguito di una crisi di mercato che ha colpito il settore orafo, in particolare durante la pandemia di COVID – 19.

L’aumento dei costi della materia prima, ma anche di quelli di produzione e la diminuzione della domanda internazionale, insieme alla complessità burocratica per ottenere aiuti finanziari statali, hanno aggravato la situazione. Anche la crescente difficoltà per le piccole e mede imprese di competere in un mercato globale ha contribuito alla decisione di cessare le attività del consorzio. 

 Oggi, uno degli principali enti che tutela e rappresenta gli orafi di Arezzo è Confartigianato Orafi Arezzo.

Questa associazione è particolarmente attiva nella promozione del settore, anche a livello internazionale.

Confartigianato Orafi gioca un ruolo cruciale nel garantire supporto alle imprese locali, soprattutto in eventi di rilievo, come fiere ed eventi nazionali e soprattutto internazionali. Ma come ha ha avuto inizio l’attività orafa nella città di Arezzo? Seguimi per scoprirlo.

L’inizio dell’attività orafa ad Arezzo

Negli anni ’50 e ’60 nasce l’industria orafa ad Arezzo grazie a “Gori & Zucchi”, diventata poi UnoAErre.

La storia inizia nel 1926, quando Leopoldo Gori, rappresentante commerciale, e Carlo Zucchi, artigiano, fondano l’azienda.

Questa impresa si distingue subito, crescendo rapidamente e conquistando fette importanti di mercato.

Due fattori chiave hanno alimentato lo sviluppo del settore:

  1. Gli operai, dopo aver acquisito esperienza presso Gori & Zucchi, lasciavano l’azienda per avviare proprie imprese.
  2. Gori & Zucchi decentralizzava alcune lavorazioni, stimolando la nascita di piccoli laboratori e aziende specializzate.

La crescita del settore orafo

Negli anni ’60, la crescita della piccola industria a Arezzo trasforma l’economia locale, che diventa uno dei poli economici più importanti dell’Italia centrale. Il settore orafo inizia a rivolgersi non solo al mercato nazionale ma anche a quelli esteri, grazie ai progressi tecnologici.

Tra il 1961 e il 1971, l’oreficeria di Arezzo vive una fase di grande espansione, spinta dal boom economico italiano. Nonostante le difficoltà nel 1974, dovute all’aumento del prezzo dell’oro, alla crisi petrolifera e all’inflazione, il settore resiste puntando sulla lavorazione dell’argento.

In questo periodo, la struttura produttiva si frammenta: oltre a UnoAErre, emergono numerose piccole imprese, tra cui la Quadrifoglio, che nasce dall’idea imprenditoriale di Dario Micheli e Marcello Parri, i due fondatori.

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Fabbrica Quadrifoglio, un’immagine dell’azienda negli anni ’70

Questa tendenza alla frammentazione ha diverse cause, tra cui la riduzione dei costi della manodopera, la specializzazione delle aziende, e l’adozione di nuove tecnologie come la microfusione e la lavorazione “in vuoto”.

La crisi degli anni ’70

Alla fine del 1979, l’aumento del prezzo dell’oro e dell’argento, insieme alla recessione economica internazionale, colpisce duramente il settore orafo di Arezzo. Le aziende, per reagire, introducono nuovi prodottialleggeriscono i gioielli e usano leghe meno costose, cercando anche di attirare clienti di fasce di mercato più alte con oggetti di maggior valore.

Alla fine del 1979, l’aumento del prezzo dell’oro e dell’argento, insieme alla recessione economica internazionale, colpisce duramente il settore orafo di Arezzo. Le aziende, per reagire, introducono nuovi prodotti, alleggeriscono i gioielli e usano leghe meno costose, cercando anche di attirare clienti di fasce di mercato più alte con oggetti di maggior valore.

La ristrutturazione del settore

Con il passare degli anni, il distretto orafo di Arezzo perde la sua struttura iniziale, centrata su grandi imprese, e si evolve verso un sistema composto principalmente da piccole e medie imprese. L’oreficeria continua a crescere, soprattutto per quanto riguarda l’esportazione.

La nascita del Consorzio Orafo Aretino

In questo contesto storico, era il 1981, si colloca la nascita del Consorzio Orafo Aretino, un’associazione dei maggiori produttori che ha come obiettivo la promozione del settore, uno dei gioielli del made in Italy.

L’allargamento delle attività di promozione e valorizzazione di sua competenza ha dato la possibilità al Consorzio di crearsi, una propria struttura organizzativa sia per il personale, sia per la sede, con propri locali all’interno del Centro Affari.

I suoi uffici sono infatti meta durante tutto l’arco dell’anno degli associati che vi fanno capo per tutti quei servizi che il Consorzio offre: dalla partecipazione a fiere, alle pratiche relative ad operazioni di “prestito d’uso” , alla rivista “Joy Oro“, nata come mezzo promozionale ufficiale nel 1987, ma anche per dare informazioni, consigli, esprimere necessità.

Le attività promozionali per i soci

Progetto senza titolo – 1

Ovviamente un Consorzio con un’attività promozionale svolge la maggior parte delle proprie iniziative nei confronti di terzi. Si tratta per lo più di grossisti e importatori, che vi si rivolgono sia tramite visite dirette sia tramite la spedizione delle cartoline “informazione” inserite in “Joy Oro“, una rivista “nata discutendo iniziative di promozione”- come scrive Rolando Vannucci (primo presidente del Consorzio Produttori Orafi Aretini) nel redazionale che fa da incipit alla prima edizione della rivista.

Era necessario un mezzo in grado di far conoscere la realtà del Consorzio e le sue iniziative. Nasce così una rivista di settore semestrale, edita in due lingue, oltre agli articoli di firme prestigiose sui metalli preziosi, raccoglie inserzioni pubblicitarie dei soci e di aziende di servizi o Istituti di Credito che operano con l’Ente e le aziende associate.

Di contorno a questa attività pratica cooperativa il Consorzio assume anche un ruolo propositivo o più direttamente decisionale in importanti iniziative per la promozione dell’oreficeria all’estero in particolare.

il coinvolgimento di Arezzo Oro, Sagor e della camera di commercio

È sotto questa ottica che si possono vedere l’inserimento nel Comitato Tecnico:

  • della Mostra Internazionale dell’Oreficeria di Arezzo (dal 2004 rinominata Oro Arezzo, che quest’anno celebra la sua ventesiama edizione)
  • dell’Azienda Speciale “SAGOR”, tutt’ora esistente (Servizio Analisi e Garanzia per l’Oreficeria)
  • della Camera di Commercio di Arezzo per il saggio e la garanzia del titolo dei preziosi, o il continuo scambio di consigli e proposte con gli appositi uffici per la promozione all’estero dell’oreficeria presso la Regione Toscana e l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero.

Dove si trovava il consorzio?

Gli uffici del Consorzio si trovavano in via Fleming 1 presso il Centro Affari di Arezzo e i suoi stand erano presenti durante le innumerevoli Fiere: da Basilea, Vicenza, Arezzo, Barcellona, New York, Tokyo, Hong Kong, Los Angeles.

L’attività del Consorzio Produttori Orafi Aretini  viene avviata nel Luglio del 1982, sulla spinta del Centro Affari e Promozioni Di Arezzo.  La modernità della città di Arezzo è data da una felice convivenza tra una vocazione industriale e artigianale di grande rilievo e il culto del suo passato storico artistico e culturale.

Dopo 30 anni di attività la chiusura 2019

Dopo oltre 30 anni di attività l’ente chiude le sue attività a seguito di una serie di fattori:

  • Le associazioni di categoria (Confartigianato, confapi, cna, ecc) hanno un ruolo sempre più importante nel contesto produttivo nazionale, non solo del settore orafo.
  • L’aumento dei costi di produzione, oltre quello della materia prima, insieme alla diminuzione della domanda internazionale, e alla complessità burocratica per ottenere aiuti finanziari statali, hanno aggravato la situazione.
  • Crescente difficoltà per le piccole e mede imprese di competere in un mercato globale

Confartigianato Orafi Arezzo, ad esempio, ha offerto un’ampia gamma di servizi che hanno risposto a molte delle esigenze delle piccole e medie imprese, rispetto a quelle offerte dal Consorzio, più specializzato nelle attività di promozione, in Italia e all’estero.

L’associazione ha puntato su formazione, consulenza e internazionalizzazione, aspetti che sono diventati cruciali in un mercato sempre più competitivo e globalizzato.

Inoltre, mentre il Consorzio Produttori Orafi Aretini si concentrava sulla promozione di un gruppo specifico di produttori, Confartigianato Orafi Arezzo è riuscita a rappresentare un ventaglio più vasto di imprese artigiane, creando una rete più inclusiva e maggiormente radicata nel tessuto produttivo locale.

Con il passare degli anni, le dinamiche del mercato dell’oro e della gioielleria sono cambiate, rendendo necessario un approccio più flessibile e adatto alle sfide globali.

Confartigianato ha avviato iniziative mirate alla promozione sui mercati internazionali, alla digitalizzazione delle imprese e al supporto nell’adeguamento a normative sempre più stringenti.

In definitiva, il modello di associazione proposto da Confartigianato ha permesso alle imprese di ottenere maggiore visibilità, un accesso facilitato ai finanziamenti e una rete di collaborazione che ha reso possibile fronteggiare meglio le pressioni della concorrenza internazionale.

Sono questi fattori hanno contribuito al progressivo passaggio di leadership.

Confartigianato Orafi Arezzo, uno dei principali enti di tutela

Ancora oggi, uno degli principali enti che tutela e rappresenta gli orafi di Arezzo è Confartigianato Orafi Arezzo. Questa associazione è particolarmente attiva nella promozione del settore, anche a livello internazionale.

Il presidente nazionale di Confartigianato Orafi è Luca Parrini, che guida la sezione aretina e quella toscana. Confartigianato Orafi gioca ancora oggi un ruolo cruciale nel garantire supporto alle imprese locali, soprattutto in eventi di rilievo.

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I semilavorati d’oro che produciamo sono palline, ovali, finali e coppe, componenti per orecchini, chiusure e semilavorati d’oro per perle e pietre.

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La collaborazione, come azienda fornitrice, con la Quadrifoglio Spa, è caratterizzata da un elevato servizio di qualità. Il nostro referente, Roberto, si comporta come fosse un vero e proprio consulente, rispondendo sempre in maniera esaustiva e veloce alle nostre esigenze che, in questi tempi, sono molto complesse. Ci si sente affiancati e supportati, e ciò determina in noi la consapevolezza di poter affrontare il lavoro con molta più sicurezza. Sappiamo bene che il fornitore ha la stessa importanza del cliente.
Fabio Porcini

Founder / CEO, IPAR GIOIELLI srl

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